di Giorgio Infranca e Pietro Semeraro
Il tema della compatibilità del regime di favore previsto dall’art. 16 del DLgs. 147/2015 (c.d. “regime degli impatriati”) con le indennità e le somme percepite una tantum dai lavoratori al termine del proprio rapporto di lavoro, rappresenta un tema piuttosto dibattuto che, negli ultimi anni, ha dato corso anche ad alcuni contenziosi con l’Agenzia delle Entrate.
La questione riguarda, in primo luogo, il TFR, ma i medesimi ragionamenti sono applicabili anche al trattamento di fine mandato (TFM) disciplinato dal comma 1, lett. c-bis) dell’art. 17 del TUIR, così come per il c.d. “incentivo all’esodo”.
Tutti questi trattamenti, per pacifica interpretazione della giurisprudenza, sono assimilati ai redditi di lavoro.
Tali emolumenti non concorrono alla formazione del reddito imponibile complessivo del contribuente, ma sono assoggettati a tassazione separata, ai sensi dell’art. 17 comma 1 del TUIR, con l’aliquota prevista dall’art. 19 comma 1 del TUIR.
A seguito della tassazione separata in via provvisoria, spetta agli uffici finanziari la riliquidazione “definitiva” in base all’aliquota media di tassazione dei cinque anni precedenti a quello in cui è maturato il diritto alla percezione, iscrivendo a ruolo le maggiori somme dovute ovvero rimborsando quelle versate in eccedenza.
Tale modalità di tassazione riguarda gli emolumenti fino a concorrenza dell’importo di 1 milione di euro; diversamente, per le somme eccedenti tale importo, l’art. 24 comma 31 del DL 201/2011 ha previsto l’applicazione della tassazione ordinaria, con la conseguenza che su detta parte eccedente il milione, il datore di lavoro dovrà operare le ordinarie ritenute.
Ciò posto, fermo restando la circostanza che tali emolumenti (TFR, TFM, incentivo all’esodo) sono tutti assimilati ai redditi di lavoro, non paiono sussistere questioni di sorta, in ordine al requisito oggettivo per l’applicazione del regime degli impatriati che, come noto, riguarda i redditi di lavoro (dipendente o autonomo) prodotti in Italia.
La questione controversa, invece, concerne la compatibilità fra il regime di “detassazione”, riconosciuto ai lavoratori impatriati, e la tassazione delle somme in via separata…
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