di Giorgio Infranca e Pietro Semeraro
Il tema delle video-udienze nel giudizio tributario continua ad essere assai sentito dagli operatori che, a più riprese, hanno denunciato i rischi di lesione al diritto di difesa dei contribuenti legato all’attuale assetto normativo e alle correlate difficoltà tecniche di approntare i collegamenti da remoto per le udienze a distanza.
L’art. 27 del DL 137/2020 ha previsto la possibilità di procedere, anche in ambito tributario, con le udienze a distanza in video-conferenza. La stessa norma, poi, precisa che qualora non sia possibile l’udienza a distanza, le decisioni delle Commissioni tributarie debbano essere assunte sulla base degli atti, salvo che almeno una delle parti non insista per la discussione; in quest’ultimo caso, viene concessa alle parti la presentazione di un termine per le memorie conclusionali (da presentarsi fino a 10 giorni prima dell’udienza) e per le memorie di replica (da presentarsi fino a 5 giorni prima dell’udienza).
L’assetto normativo così delineato, però, ha dovuto scontrarsi con la realtà dei fatti rappresentata, anzitutto, dall’assenza della normativa secondaria di attuazione per lo svolgimento delle udienze a distanza (ricordiamo, originariamente già introdotte nell’ordinamento tributario dall’art. 16 del DL 119/2018), oltre che – soprattutto – con la carenza di dotazioni tecniche all’interno delle Commissioni tributarie italiane, tali da consentire l’effettivo svolgimento delle udienze da remoto.
Ebbene, per quanto concerne il primo aspetto, legato all’introduzione dei decreti attuativi, il gap è stato ormai colmato con l’approvazione del decreto MEF del 6 novembre 2020 recante le specifiche tecniche per le video-udienze, a cui ha fatto seguito il decreto MEF 46/2020 che ha fornito le regole tecnico-operative applicabili in ipotesi di svolgimento dell’udienza con collegamento da remoto.
Sul secondo aspetto, legato invece all’effettività delle dotazioni infrastrutturali per lo svolgimento delle udienze da remoto nelle Commissioni tributarie italiane, invece, il ritardo è senz’altro più difficile da recuperare in tempi così stretti.
Difatti, anche le Commissioni tributarie che riusciranno, nei prossimi giorni, o più probabilmente settimane, a inaugurare le nuove video-udienze non saranno certamente in grado di “switchare” sulle nuove modalità telematiche in modo tanto massiccio e immediato, tale da consentire di svolgere da remoto la totalità delle pubbliche udienze già richieste dalle parti; del resto, lo stesso MEF, per bocca della direttrice generale Lapecorella, ha confermato in una recente intervista che il potenziamento della banda di trasmissione per consentire lo svolgimento contemporaneo di più udienze da remoto avverrà solo nei prossimi mesi…
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