Giorgio Infranca e Pietro Semeraro
Inaspettatamente è stata posticipata dal 31 ottobre 2024 al 3 giugno 2025 la domanda per accedere alla procedura di riversamento del credito di imposta ricerca e sviluppo, prevista dall’art. 5 commi da 7 a 12 del DL 146/2021 (si veda “Domanda per riversare il credito ricerca e sviluppo posticipata al 3 giugno 2025” del 17 marzo 2025).
La procedura consente il riversamento, senza sanzioni e interessi, dei crediti di imposta ex art. 3 del DL 145/2013 relativi ai periodi 2015-2019, indebitamente utilizzati in compensazione. Il riversamento fa venir meno la punibilità per il delitto di cui all’art. 10-quater del DLgs. 74/2000 (e ciò sia per l’indebita compensazione di crediti non spettanti che di crediti inesistenti), consentendo ai contribuenti di procedere al versamento in 3 rate, la prima in scadenza al 3 giugno 2025, la seconda al 16 dicembre 2025 e l’ultima al 16 dicembre 2026.
La riapertura, recata dall’art. 19 del DL 25/2025, porta con sé anche ulteriori novità.
In particolare, il comma 6 dell’art. 19 del DL 25/2025 prevede che “Nel caso in cui l’atto o il provvedimento impositivo, riferito a crediti per i quali è stata validamente presentata l’istanza di riversamento ai sensi del comma 1 [rectius, comma 5], è divenuto definitivo alla data di presentazione della medesima istanza il riversamento deve essere effettuato per l’intero importo del credito utilizzato entro il termine del 3 giugno 2025”.
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