di Giorgio Infranca e Pietro Semeraro
L’emergenza sanitaria da COVID-19 nel microcosmo delle Commissioni tributarie italiane è più grave che in ogni altro comparto del sistema Paese; ben più grave del settore del divertimento notturno, degli stadi, dei cinema e dei teatri.
Non pare possa leggersi diversamente l’ennesimo prolungamento del termine “emergenziale” per lo svolgimento delle udienze “cartolari” nel processo tributario.
Con emendamento approvato il 10 febbraio scorso dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera al Ddl. di conversione del DL 228/2021 (c.d. decreto “Milleproroghe”), è stata infatti nuovamente proposta la proroga del termine di cui all’art. 27 comma 1 del DL 137/2020, dal 31 marzo 2022, al 30 aprile 2022, ovvero un termine addirittura più lungo di quello che, ad oggi, identifica la fine dello stato di emergenza (che dovrebbe cessare proprio al 31 marzo).
Un’emergenza, senza emergenza dunque.
L’emendamento approvato, intervenendo ancora sull’art. 27 del DL 137/2020, ha l’effetto di prorogare la possibilità di effettuare le udienze tributarie da remoto, tramite collegamento in videoconferenza, ai sensi del comma primo della norma.
Tuttavia, come già affermato nella Relazione illustrativa al decreto “Milleproroghe”, l’art. 16 del DL 228/2021 proroga non solo il termine di cui al citato art. 27 comma 1 del DL 137/2020, relativo alle video-udienze da remoto, ma anche la possibilità di celebrare l’udienza in via meramente “cartolare”, ovvero sulla base degli atti (con l’aggiunta, a richiesta delle parti, di brevi note scritte conclusionali), ai sensi dell’art. 27 comma 2 del 137/2020…
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